Libri da viaggio per l’estate: storie che fanno le valigie con noi

Dalla narrativa alle guide illustrate, i libri da viaggio sono compagni ideali per l’estate. Perfetti da mettere in valigia, sanno ispirare, far sognare e accompagnare ogni tipo di avventura. Ecco una selezione di titoli per partire con la mente prima ancora che con i piedi.

Libri da viaggio per l’estate: ci sono storie che fanno le valigie con noi. C’è chi non parte senza costume, chi senza crema solare, e chi – tra le cose indispensabili in valigia – infila sempre un buon libro.

Per molti viaggiatori, le pagine scritte sono un’estensione naturale del viaggio stesso: compagne silenziose che sanno parlare, evadere, suggerire rotte alternative.

I libri a tema viaggio, in particolare, non sono solo intrattenimento: sono mappe interiori, stimoli per nuovi orizzonti, piccoli portali tascabili da cui guardare il mondo da altre prospettive.

Che tu stia per partire per una spiaggia esotica o per un rifugio in montagna, ci sono storie capaci di seguirti ovunque, trasformando l’attesa in aeroporto o il pomeriggio all’ombra in un’avventura parallela. Oggi, il travel reading è un genere a sé stante, che spazia dal reportage al memoir, fino alla graphic novel e al romanzo d’evasione, purché sia capace di far viaggiare anche restando fermi.

E allora perché non scegliere con cura cosa mettere in borsa accanto alla guida turistica o alla borraccia? Un libro ben scelto può accompagnarti come un compagno di viaggio, o perfino aiutarti a leggere meglio il luogo in cui ti trovi. Alcuni testi sanno sintonizzarsi con il paesaggio, risuonare con il clima emotivo di una vacanza, offrirti nuove domande mentre ne archivi altre.

Abbiamo selezionato per voi una serie di titoli perfetti per ogni tipo di viaggiatore: sognatori, camminatori, avventurieri o amanti delle città d’arte. Libri che sanno accendere l’immaginazione e, in qualche caso, la voglia di partire anche prima di aver chiuso la valigia.

La Patagonia come non si è mai vista

«Non ci troverete nulla. Non c’è nulla in Patagonia»: il giudizio, lapidario, è di Borges, riportato da Paul Theroux nel suo Ritorno in Patagonia. Ma che le cose non stiano esattamente così lo aveva già dimostrato Chatwin, con il suo ritratto vivido di una terra aspra ma tutt’altro che immobile.

Un luogo dove non serve andare in cerca di storie, perché sono le storie a trovarti. Lo conferma anche Stefano Faravelli in questo carnet de voyage – «sintesi di visione e pensiero… intreccio tra una partitura disegnata (o dipinta) e una scritta» – che racconta la sua esperienza a bordo dell’Adriatica, salpata dal porto di Ushuaia con l’intento di doppiare Capo Horn, ma costretta da una tempesta a rifugiarsi sull’Isola Navarino, nel Canale Beagle.

«Una disavventura più che un’avventura», che tuttavia non gli ha impedito di seguire la sua personale «Via del Taccuino». Con l’occhio attento del naturalista e la curiosità del viaggiatore esperto, Faravelli riesce a racchiudere in poche pagine l’infinitamente piccolo e l’immenso, il presente e il passato.

Le venature di una conchiglia diventano unità di misura e chiave di lettura dell’oceano, le rotte degli antichi navigatori si sovrappongono a quelle degli uccelli e dei delfini che accompagnano l’Adriatica. Disegno e parola si fondono, le carte nautiche dialogano con i francobolli.

Il risultato è una sorta di mappa mentale – qui fedelmente riprodotta – a suggerire che esistono luoghi troppo vasti e complessi per essere descritti da una cartografia convenzionale. Cinquant’anni dopo Chatwin, la Patagonia come non l’abbiamo mai vista: disegnata da Faravelli.

“Verso Capo Horn” di Stefano Faravelli (Adelphi) 97 pagine, 40 €

Un passo alla volta: camminare per ritrovarsi

Marco Maccarini, icona della tv e della musica, racconta la sua grande passione: camminare. Camminare può sembrare un gesto semplice, quasi banale. Ma per Marco, autore di Un decimo di te, è diventato il modo più autentico per abitare il mondo. Dopo una vita vissuta a velocità vertiginosa – tra fama precoce, palchi, musica e luci della ribalta – ha scoperto che rallentare era l’unico modo per non perdersi. E ha scelto il cammino.

Nel suo libro racconta ciò che accade quando si lascia l’asfalto per inoltrarsi tra i boschi, dove il silenzio e il profumo della terra aiutano a ritrovare se stessi.

Camminare, per lui, è anche un atto spirituale: significa ascoltare il ritmo del corpo, il rumore dei pensieri, godersi gli incontri imprevisti, accettare la fatica e riscoprire la leggerezza delle cose semplici.

Marco ci accompagna lungo sentieri noti e poco battuti, dalla Via Francigena ai cammini liguri, dai boschi siciliani alle coste della Spagna. Racconta soste improvvisate, rifugi spartani, cieli stellati e momenti di pura epifania. Ma anche paure, riflessioni e le sorprese di un percorso personale fuori dagli schemi, che per la prima volta condivide in modo aperto e sincero.

«L’asfalto è finito, mi sono ritrovato nel bosco, con il profumo di terra fresca, il cielo limpido oltre i rami sulla mia testa, il silenzio, e dopo pochi minuti mi sono scoperto a sorridere. In un istante avevo cancellato tutto il resto. Mi restava solo il piacere delle chiacchiere e degli incontri, la bellezza dell’umanità, quella grazia che trovi nel bosco, la leggerezza che avevo conosciuto da bambino, in val Pellice, e poi a Santiago, la Liguria sotto le stelle, San Francesco e tutti gli altri cammini che avevo percorso. Questa è la mia risposta alla domanda ‘perché cammini?’ Incontri incredibili e poi la pace»

Tra un aneddoto e l’altro, offre anche utili consigli a chi vuole mettersi in cammino, a partire dalla regola d’oro: non portare mai uno zaino più pesante di un decimo del proprio peso. Perché il vero viaggio comincia solo quando si impara a lasciare andare il superfluo. E in fondo, questo libro è proprio così: un invito a camminare leggeri, per andare lontano.

“Un decimo di te” di Marco Maccarini (Limina) 224 pagine, € 16,90

Tra Sicilia e Senegal: il viaggio di Mareme, tra ricette e riscatto

Una storia emozionante e carica di umanità, fatta di coraggio, riscatto e incontri. Tra Sicilia e Senegal, Sogni di zenzero racconta una cucina migrante che accoglie, abbraccia e unisce. Il libro è un racconto di viaggio e d’identità, un intreccio di vite e ricette che parla anche attraverso immagini intense, capaci di restituire la forza e l’eleganza di una donna e della sua cucina.

«Mettiti il grembiule e vieni accanto a me. Stanotte ho pensato a un piatto che cucineremo insieme e sarà il nostro piatto.» Così inizia il rito. Fianco a fianco, Mareme e la giornalista Lidia Tilotta si incontrano nella cucina di Ginger, il ristorante che Mareme chiama il suo “quinto figlio”. È qui, in questo spazio che profuma di spezie e condivisione, che prende forma il racconto. Un percorso non solo gastronomico, ma anche umano, in cui si impara a stare dalla parte dell’altro partendo dalle mani, dai gesti, dal cibo.

Mareme è senegalese, musulmana, cuoca autodidatta e donna di forza luminosa. Lidia è italiana, cattolica e ha scelto da sempre di dare voce agli altri. Insieme, costruiscono un ponte fatto di riso basmati, latte di cocco, alloro e verdure, ma anche di confidenze e rispetto reciproco.

«Io penso al riso e tu alle verdure e ai gamberi», dice Mareme. I passaggi sono precisi, i gesti rituali. La cucina diventa linguaggio universale, un luogo dove si impara a conoscersi davvero.

Mareme crea spesso di notte. Ha cucinato nei momenti di sconfitta e nei giorni della rinascita. E oggi, finalmente, ha cominciato a vincere. Questo libro è il racconto del suo cammino – tra ricette, memoria e speranza – ed è anche un invito: quello a cucinare insieme, per conoscersi, per ascoltare e, forse, per cambiare.

“Sogni di zenzero” di Mareme Cisse e Lidia Tilotta (Slow Food Editore) 224 pagine, € 35

Il Sentiero della Pace: un cammino tra storia, natura e memoria

In Trentino, un percorso escursionistico lungo oltre 500 chilometri attraversa alcuni dei luoghi più iconici della Prima Guerra Mondiale. Dal Passo del Tonale alla Marmolada, tra cime spettacolari e silenzi carichi di storia, il Sentiero della Pace racconta un’Italia che non dimentica e che, passo dopo passo, cerca l’incontro più che la divisione.

A guidarci lungo questo cammino è Va’ Sentiero, il collettivo che negli ultimi anni ha riportato l’attenzione sul grande patrimonio escursionistico italiano. Il loro nuovo libro per Rizzoli Illustrati è molto più di una guida: è un invito a conoscere la memoria attraverso il paesaggio, con l’occhio attento di chi sa ascoltare il silenzio delle montagne e leggere i segni lasciati dal tempo.

Il progetto è raccontato attraverso le parole di Yuri Basilicò, viaggiatore appassionato, metà milanese e metà siciliano, con un passato tra studi internazionali e lavori lontani dai sentieri. Dopo aver fondato Va’ Sentiero nel 2017, ha deciso di trasformare la sua passione in missione: raccontare l’Italia che si scopre solo a piedi, un passo alla volta.

A dare forma visiva a questo viaggio è Sara Furlanetto, fotografa veneta con una formazione al London College of Communication e una sensibilità particolare per i temi sociali. Dall’identità dei migranti agli effetti dei terremoti, il suo sguardo si posa su ciò che spesso resta ai margini. Con Va’ Sentiero, unisce fotografia e comunicazione per raccontare l’Italia meno conosciuta, ma profondamente autentica.

Il libro è realizzato in collaborazione con Trentino Marketing e con il supporto di Montura.

“IL SENTIERO DELLA PACE. In Trentino sulle tracce della Grande Guerra” testi di Yuri Basilicò, fotografie di Sara Furlanetto (Rizzoli) 256 pagine, € 21

Sapori di Corea: un viaggio tra ricette di famiglia

In Bistrot coreano, l’estrosa chef Su Hyun Kang, per anni alla guida del celebre Potcha 5 di Parigi, raccoglie cinquanta ricette di famiglia ispirate alla tradizione gastronomica della Corea del Sud. Ingredienti semplici e accessibili come patate, acciughe, maiale e cavolo fermentato si trasformano in piatti saporiti, autentici e ricchi di storia grazie a salse, brodi e tecniche tramandate di generazione in generazione.

Il libro, suddiviso in sezioni tematiche, propone un vero e proprio itinerario del gusto tra zuppe piccanti, noodles artigianali, brasati fumanti e sfiziose insalate con alghe o pesce. Non mancano approfondimenti su ingredienti chiave come il kimchi, il gochujang o il myeolchi yuksu (brodo di acciughe), box con curiosità e consigli pratici per cucinare secondo tradizione anche a casa.

A corredo delle ricette, oltre a un ricco apparato fotografico, una guida agli “indispensabili della dispensa coreana” e quattro schede tecniche passo passo per realizzare impasti, tagli e preparazioni tipiche come i ravioli, i noodles al coltello e il celebre kimbap.

Un libro che è insieme diario, taccuino di viaggio e manuale pratico: ideale per chi ama scoprire nuove culture partendo dalla cucina, e vuole sorprendere i propri ospiti con una cena tutta orientale.

“Bistrot Coreano. La cucina coreana di tutti i giorni” di Su Hyun Kang (Guido Tommasi Editore) 160 pagine, € 25

Un viaggio tra storia, geografia e potere: per capire il mondo, una linea alla volta

Dopo il successo della serie Instant e del podcast Storie di Geopolitica, Simone Guida torna con un saggio illuminante che esplora l’origine, il significato e le contraddizioni dei confini – non solo fisici, ma anche politici e culturali – che attraversano le carte geografiche e, spesso, le nostre coscienze.

L’inganno dei confini racconta come, nel corso della storia, l’uomo abbia modellato il paesaggio tracciando linee arbitrarie, spesso dettate dal potere, che oggi diamo per scontate come “naturali”. Fiumi, catene montuose e pianure sono stati lo spunto per creare divisioni, ma è la volontà di controllo ad aver determinato i confini moderni.

Con un linguaggio chiaro e documentato, Guida accompagna il lettore in un viaggio tra geografia, storia, politica ed economia, mostrando come i confini siano spesso strumenti di esclusione e potere, più che garanzia di sicurezza o espressione di identità collettiva.

Un libro attuale, necessario per interpretare con maggiore consapevolezza le tensioni del nostro tempo.

“L’inganno dei confini. Come la geografia governa il mondo” di Simone Guida (Gribaudo) 288 pagine, € 18

Dimentica le solite attrazioni: guida smart alla New York che non ti aspetti

New York può essere un’avventura straordinaria o un tour de force tra file interminabili e attrazioni già viste mille volte. La differenza? Conoscere i posti giusti e come muoversi. Ludovico Margio, residente nella città che non dorme mai, ha esplorato la metropoli senza seguire i soliti itinerari, scoprendo angoli nascosti, locali incredibili ed esperienze che le guide tradizionali spesso trascurano.

Il suo libro, Finalmente New York. Dritte e trucchi per entrare dappertutto è una guida facile e completa, con spiegazioni semplici e di ottima comprensione. Il testo offre consigli preziosi riuscendo a far “immedesimare” il lettore in un turista che cammina per le vie dei vari quartieri.

Dalle terrazze con le viste più spettacolari (senza perdere ore in coda) ai bar nascosti dietro porte anonime, dagli eventi imperdibili ai ristoranti dove mangiano davvero i newyorkesi – qui troverai la chiave per vivere la Grande Mela nel modo giusto.

Ludovico ha iniziato a condividere le sue scoperte su Instagram per gioco, ma in breve tempo ha accumulato migliaia di follower curiosi di vedere la città con i suoi occhi. Niente trappole per turisti, solo dritte su come entrare nei posti giusti, conoscere persone interessanti e lasciarsi trascinare dal ritmo unico della città.

New York non è solo da vedere, è da vivere“, afferma Ludovico. E con questo libro ci offre una guida autentica e personale per scoprire la città che non dorme mai.

Ideale per chi visita New York per la seconda o la terza o la quarta volta…

“Finalmente New York. Dritte e trucchi per entrare dappertutto” di Ludovico Margio (Sperling & Kupfer) € 15

Uccidere la Natura: quando l’ambiente chiede giustizia

La Natura non muore in silenzio. Ogni fiume contaminato, ogni foresta cancellata, ogni costa erosa è un grido che chiede ascolto. Nel suo libro Uccidere la Natura, la giornalista e scrittrice Stefania Divertito affronta con coraggio e rigore il tema dell’ecocidio, dando voce alle ferite spesso invisibili – ma profondamente reali – che segnano il nostro pianeta.

Il testo ci conduce in luoghi lontani ma emblematici: in Colombia, dove il fiume Atrato è stato riconosciuto come “soggetto di diritti”, e in Nuova Zelanda, dove il fiume Whanganui – sacro per il popolo maori – è oggi legalmente protetto come fosse un essere vivente. Sono esempi che ribaltano la prospettiva: l’ambiente non è più solo una risorsa da sfruttare, ma un soggetto da rispettare, da difendere.

Uccidere la Natura è una riflessione potente sull’idea di progresso, che mette in discussione un modello di sviluppo insostenibile, basato sull’abuso delle risorse naturali. Proprio per questo, il libro si rivela un invito urgente a riscrivere il nostro rapporto con la Terra, immaginando un futuro in cui la giustizia ambientale non sia più un’utopia, ma una concreta possibilità.

E a raccontarlo è Stefania Divertito, voce autorevole del giornalismo ambientale italiano. Nata a Napoli nel 1975, ha firmato inchieste che hanno lasciato il segno. Dall’uranio impoverito all’amianto, ha raccontato storie scomode, ottenendo importanti riconoscimenti come il premio “Cronista dell’anno” e il Pasolini. Dopo essere stata portavoce e capo ufficio stampa del Ministero dell’Ambiente, oggi continua a occuparsi di tematiche legate all’eco-giustizia, con la stessa passione di sempre.

“Uccidere la Natura. Come l’umanità distrugge e salva l’ambiente” di Stefania Divertito (Il Saggiatore) 224 pagine, € 18

Corea del Sud: creatività, colori e itinerari fuori rotta

Dopo il successo di Roma come vuoi, arriva un nuovo titolo che promette di far innamorare chiunque della Corea del Sud. Un volume ricco di spunti, illustrazioni e fotografie, che accompagna i lettori in un viaggio sorprendente in un Paese sempre più al centro dell’immaginario collettivo — non solo dei giovani, ma anche di chi è in cerca di culture vibranti e in trasformazione.

La Corea del Sud, oggi considerata il “nuovo Giappone”, è una terra che affascina per i suoi contrasti dinamici: antiche tradizioni convivono con l’energia del K-pop, la spiritualità con l’estetica minimal delle caffetterie, i templi silenziosi con i neon pulsanti dei quartieri notturni.

A guidarci in questo percorso c’è Rosalba, italiana trapiantata a Seoul, influencer seguitissima e voce autentica di una generazione curiosa e aperta. Il suo sguardo, attento e appassionato, ci porta a scoprire itinerari alternativi, luoghi nascosti, parchi da esplorare e locali da vivere. Tra una mappa e una dritta gastronomica, il libro costruisce un vero e proprio racconto visivo della Corea, pensato su misura per i lettori italiani.

Dai caffè nascosti ai parchi urbani, dai templi silenziosi ai mercati brulicanti, il libro esplora le due anime del Paese: quella diurna, fatta di modernità ed efficienza, e quella notturna, accesa da luci al neon, street food e karaoke. Un racconto personale e coinvolgente che svela la Corea più vera, oltre i cliché.

Una guida originale, immersiva e “pop”, perfetta per chi sogna un viaggio tra cultura, trend e bellezza quotidiana. Da mettere in valigia, o da regalare a chi ha voglia di partire, almeno con la mente.

“Korea come vuoi” di Rosalba (SEM) 224 pagine, € 17

Cosa ne pensate di questa carrellata di libri da viaggio? Altre idee per letture per viaggiatori qui o qui.

(di Simona Recanatini)

Foto apertura: di Ben White su Unsplash

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