Una vacanza in Istria Slovena, tra Pirano e Portorose: 6 esperienze imperdibili

Una vacanza in Istria Slovena, tra Portorose, Pirano e dintorni, è un concentrato di sorprese, varietà e bellezza. Si soggiorna sul mare, ci si può rilassare nell’unica Spa open air in Europa immersa nelle saline, si visita l’entroterra, tra uliveti e vigneti sconfinati, degustando l’olio extravergine d’oliva in una campagna meravigliosa, si può visitare un eco-allevamento di branzini e andare a caccia di tartufi. Vi ispira? Benvenuti in Istria Slovena!

 

Una vacanza in Istria Slovena è un concentrato di sorprese, di varietà e di bellezza. Dopo avervi raccontato questa destinazione alcuni mesi fa (qui), finalmente abbiamo avuto il piacere di poter trascorrere un fine settimana tra Portorož-Portorose, Piran-Pirano e dintorni: che meraviglia!

La quantità di paesaggi, scoperte, scorci, assaggi e attività praticate in questo microcosmo ci ha lasciati davvero piacevolmente stupiti.

Mare, passeggiate, storia, natura, entroterra, tartufi, pesce, branzini, olio extravergine di oliva, funghi, malvasia, fritole: un festival di colori, sapori e storie da conoscere e ascoltare, per un weekend intenso che è sembrato durare il doppio per la quantità di piacevoli esperienze che siamo riusciti a fare. Relax compreso, of course.

Sebbene ogni stagione sia buona per scoprire l’Istria Slovena, bisogna ammettere che il periodo tra la primavera e l’estate permette di godere al massimo delle potenzialità di questi luoghi, tra tuffi, macchia mediterranea in fioritura, possibilità di vivere una vacanza più lenta e sostenibile, in bicicletta per esempio, o di godere di festival, sagre e visite particolari, come quelle alle osmize, aziende agricole che aprono le porte ai turisti per l’assaggio di tipicità locali.

I chilometri della costa dell’Istria Slovena sono circa 46: è un tratto di litorale adriatico poco sabbioso e ricco di Bandiere Blu: otto sono quelle del comune di Pirano (a cui fa capo Portorose).

1-Portorose, base perfetta per una vacanza in Istria Slovena

Iniziamo con il dire che Portorož-Portorose è a un passo da Trieste, circa 40 minuti d’auto dalla stazione Centrale: del resto qui l’italiano è lingua ufficiale con lo sloveno.

Portorose, la località che da secoli vanta l’offerta benessere più completa d’Europa, è un’ottima base per esplorare l’Istria Slovena. Grazie al porto turistico, è la meta ideale anche per chi arriva via mare o per chi desidera esplorare la costa noleggiando un natante. Ospita anche un aeroporto turistico.

Il vivace lungomare, le terme, i bagni e i lounge-bar lungo la riva, sono solo alcuni degli elementi che rendono Portorose un luogo magico, che accoglie i suoi visitatori in un ricco assaggio di quella che sarà la scoperta dell’intera Istria Slovena.

Le possibilità a Portorose e dintorni sono molteplici: un tuffo, una partita di beach volley e, nelle sere d’estate, un concerto o un film sotto le stelle, una passeggiata in riva al mare.

A proposito: per un aperitivo o una cena in spiaggia, consigliamo il ristorante Bungalow, che offre una vista suggestiva. Per un gelato al volo, il nostro consiglio è Cacao.

Il consiglio food di MyFitnessMagazine:

Il viaggio non sarebbe completo senza la scoperta della cultura enogastronomica dell’area: il Ristorante Marina, per esempio, offre un’interessante proposta di fine dining, con la valorizzazione delle eccellenze locali, come i tartufi, presenti tutto l’anno, il pescato freschissimo, o i branzini dell’eco-allevamento sloveno Fonda. Potete pranzare o cenare vista mare, in un delizioso giardino. Abbiamo gustato un tonno favoloso e una pasta mare-monti molto interessante: i bigoli all’istriana con gamberi e funghi. Consigliato.

Ristorante Marina: Cesta solinarjev 8, 6320 – Portorose – Tel. +386 5 676 13 17 – www.marinap.si/it

2-Pirano, un piccolo gioiello storico e romantico

Amore a prima vista con Pirano: definitivamente. Questa antica città portuale di impronta veneziana conserva ancora in modo perfetto i resti della cinta muraria medievale. Le case sono una a ridosso dell’altra nelle viuzze suggestive e la piazza Tartini è un vero gioiello. La vista che si apre su Pirano, passeggiando sulla riva del mare da Portorose, è straordinaria. L’ellittica Piazza Tartini (nella foto qui sotto, ndr) come dicevamo è dedicata all’omonimo e celebre musicista piranese, che sembra immensa rispetto al reticolo di vicoli che la incorniciano e che si affaccia sull’incantevole mandracchio – il porticciolo per le barche più piccole – impreziosito dai colori accessi delle barche che vi trovano riparo.

E se da un lato lo sguardo si perde verso l’Adriatico, dall’altro svettano imponenti palazzi ottocenteschi, come quello del Municipio, che fanno da controcanto alle tracce serenissime, perfettamente rappresentate dalla casa veneziana, un edificio costruito a metà del XV secolo (il più antico conservato dell’intera piazza) con tutti gli stilemi che hanno reso unica la città veneta.

Dal mare si sale verso la parte più alta della città, incorniciata da antiche mura, da percorrere per ammirare il panorama sulla costa.

Lungo la discesa è interessante fare una tappa per vedere la secentesca chiesa di San Giorgio, patrono di Pirano, il cui campanile è la perfetta copia in scala di quello di San Marco a Venezia. Nei mesi estivi, Pirano organizza festival musicali dall’alto valore artistico come il Tartini Festival, ospitato dal chiostro di un monastero minorita, con un’eccezionale acustica.

Il consiglio food di MyTravelMagazine:

Food & Wine sono un’altra delle perle dell’Istria Slovena. Abbiamo avuto il piacere di cenare al ristorante Rostelin, in piazza I Maggio a Pirano: preparano un’ottima pasta home made e squisiti dolci. Letteralmente da applausi le Tagliatelle con scampi e stracciatella e il Crudo di capasanta, davvero due piatti da occhi a cuore.

3-Le Saline di Sicciole e la spa Lepa Vida

Portorose, come dicevamo, offre una delle offerte wellness più complete d’Europa, grazie anche alla presenza delle vicine saline, preziosa fonte di sostanze naturali per i trattamenti, quali fanghi e acqua madre. La riserva naturalistica delle Saline di Sicciole si trova infatti a soli 5 chilometri da Portorose: una distanza perfetta da percorrere anche in bicicletta.

Visitare le Saline di Sicciole, è un’esperienza unica al mondo, con la loro struggente bellezza, tra colonie di volatili, le vasche e i salinai all’orizzonte che lavorano il sale ancora come 700 anni fa.

Le Saline sono un vero e proprio museo a cielo aperto, con due ingressi (Lera e Fontanigge), con centro visitatori, sentieri da percorrere in bici o a piedi e originali ricostruzioni come l’ambientazione di una casa dei salinai.

In aggiunta a tutto questo è possibile concedersi una mezza giornata assolutamente fuori dall’ordinario presso la SPA che sorge in mezzo alle saline, unica in Europa: Lepa Vida. Si tratta di una raffinata SPA totalmente naturale ed en plein air, dal design minimale, legno chiaro e bianchi tendaggi per un effetto visivo di grande armonia con il contesto ambientale. Qui è possibile concedersi una seduta di talassoterapia, sfruttando le risorse delle saline come i fanghi termali e l’acqua madre oltre alla bellissima piscina con acqua salata.

Il luogo è suggestivo, tra i campi saliferi e i canali, dove grazie all’evaporazione dell’acqua marina si crea un benefico microclima salino.

La spa utilizza i prodotti naturali del Parco, in particolare l’ottimo fango salino arricchito da argilla istriana, con una altissima concentrazione di sali minerali. Una volta applicato il fango sul corpo, si lascia asciugare all’aria, in un lettino all’aperto, con tutto intorno il canto delle garzette e degli aironi. Effetto wow garantito. Da provare assolutamente, parola di MyTravelMagazine! Curiosità: alcuni hotel di Portorose accompagnano i propri ospiti alla Spa…direttamente in barca.

4-Degustare l’olio extravergine di oliva

Dopo una mezza giornata alla spa Lepa Vida, vi consigliamo di tuffarvi nel verde circostante e raggiungere Nina e la sua Gramona Farm, un’oasi nella natura dove è possibile degustare il suo olio extravergine di oliva e respirare la bellezza del luogo, tra ulivi, cespugli di lavanda ed elicriso, fiori di ogni genere e una vista suggestiva sulla salina di Sicciole.

L’uliveto di Nina conta circa 1300 ulivi di 20 varietà differenti, per una produzione di circa 2500 litri di olio extravergine di oliva all’anno, ma non mancano cachi, fichi, e noccioli. Tutto organico, ovviamente.

5-Andare a caccia di tartufi e…gustarli da Gold Istra!

Anche i borghi dell’interno sono piccoli gioielli dove natura, amore per la terra, vivacità delle tradizioni e particolarità archittoniche con vicoli in pietra, antiche chiese ed edifici storici, creano un equilibrio perfetto, reso unico dalla cordialità delle persone.

A Padna-Padena abbiamo avuto la possibilità di andare a caccia di tartufi insieme a Diego e al suo fedele Iano, un dolcissimo border collie che dopo una meticolosa ricerca ha trovato 3 enormi tartufi neri, subito degustati nel ristorante Gold Istra, che offre anche alcune stanze per pernottare: è un locale incantevole, circondato da boschi e da campi di lavanda in fiore, dove si pranza all’aperto sotto una piacevole ombra e circondati dal paesaggio verde e rigoglioso tipico di questa zona.

In carta ovviamente tutto o quasi a base di tartufo: formaggi freschi e stagionati, salumi e un’ottima pasta fresca fatta in casa con tartufo nero a gogò: da perdere la testa.

Il tartufo caratterizza anche il dolce, una originale panna cotta aromatizzata appunto al tartufo nero. Qui si possono anche acquistare prodotti come olio, miele, tartufi sott’olio e salamini.

6-Visitare un eco-allevamento di branzini: Fonda

Visitare un allevamento di branzini non è un’esperienza che può capitare tutti i giorni. Ci ha reso felici e onorati, dunque, poter visitare l’eco-allevamento Fonda, uno dei migliori di tutto il Mediterraneo, creato nel 2003 da una famiglia di biologi marini della zona con l’intento di poter preservare la fauna marina e di “produrre il migliore pesce d’allevamento del mondo”.

Guidati da Irene, insieme al fratello alla guida del progetto, ci siamo lasciati trasportare in un mondo parallelo, voluto dal loro padre, Ugo, che desiderava “fare un parco per i pesci sott’acqua”. E ci è riuscito.

Grande appassionato di mare, si accorse che il fondale marino stava peggiorando a vista d’occhio, assumendo le sembianze del paesaggio lunare, e decise di fare qualcosa per far tornare in vita flora e fauna, che negli anni si erano letteralmente disperse, se non distrutte, per colpa dell’uomo.

Irene ci ha accompagnato in barca a vistare le nursery dei branzini e delle orate, scoprendo come siano complicati gli equilibri che regolano la vita dei pesci nelle vasche di allevamento.

Irene e la sua famiglia hanno a cuore la salute e il benessere degli animali, che allevano in un ambiente sano e conforme agli standard più elevati, preziosi per tutto l’ecosistema insieme agli altri organismi che vivono sulle strutture delle vasche, che fungono da filtratori per l’acqua.

Fonda acquista i branzini a circa 7 mesi di vita e li alleva fino ai 4-5 anni di età, occupandosi con amore della loro crescita, lenta e dolce, cibandoli con mangimi scelti, prevalentemente a base di vegetali.

Fonda ha deciso di commercializzare ciascun branzino con l’indicazione di provenienza e con la garanzia di qualità: a ogni animale viene attaccata all’opercolo branbhiale una targhetta che riporta la data di pesca.

La posizione geografica del Golfo di Pirano permette che il pesce impieghi, per arrivare dal mare in qualsiasi parte della Slovenia e dell’Italia settentrionale, soltanto alcune ore. L’azienda Fonda garantisce che i branzini siano veramente freschi. Dalla nascita fino al momento in cui viene pescato, vive in condizioni controllate perciò la sua alimentazione non contiene ingredienti pericolosi. Per questo, ad esempio, il livello di mercurio contenuto nella carne del branzino di Pirano è fino a 15 volte minore rispetto a quello contenuto nei branzini che vivono in libertà ed addirittura 100 volte minore del limite consentito dalla legge. Lo sapevate?

Dove abbiamo soggiornato

Durante la nostra breve vacanza in Istria Slovena abbiamo soggiornato in due hotel, collocati tra Portorose e Pirano (raggiungibili con una passeggiata o tramite navetta gratuita): presso il 5 stelle Grand Hotel Bernardin (con uno degli affacci più belli di tutto l’Adriatico: abbiamo sfruttato la loro “spiaggia” privata per un bagno nel mare davanti all’hotel e solo questo vale il viaggio…nella foto qui sopra, n.d.r.) e presso il 4 stelle Hotel  Histrion, completamente ristrutturato di recente, con una bella SPA vista mare. Entrambi offrono una colazione di altissimo livello, che propone anche diversi prodotti del territorio: formaggi, salumi e dolci tipici come le fritole. Entrambi gli hotel dispongono di spiagge, piscine interne ed esterne, centro wellness e porto turistico. Al Grand Hotel Bernardin (241 camere) tutte le stanze affacciano sul mare e dispongono di un bel balcone. La Paradise Spa propone saune e e una bella piscina coperta con acqua marina riscaldata e vista sul golfo di Pirano: top. L’Hotel Hystrion è il più grande della costa slovena: completamente ristrutturato, vanta 276 camere, una sauna finlandese vista mare e un originale Hammam Istriano. Curiosità: questo hotel si è guadagnato l’appellativo di “hotel amico dei ciclisti”, soddisfando le esigenze dei più sportivi o di chi ama il cicloturismo, a cominciare dalla colazione.

Come arrivare in Istria slovena

In aereo: gli aeroporti più vicini sono Trieste (circa 75 chilometri), Lubiana (circa 140 chilometri) e Venezia (circa 190 chilometri).

In auto: è possibile arrivare in Istria Slovena con l’autostrada E 70 fino a Trieste, per poi proseguire circa mezz’ora, incrociando anche le superstrade a pagamento slovene H5 e H6 (non ci sono casellii, per raggiungere Portorose e Pirano. In merito ai pedaggi, se non si imposta sul navigatore, poco prima di arrivare a Trieste, la modalità che li escluda, è obbligatorio l’acquisto in anticipo dell’e-vignetta presso la stazione di servizio presente al confine per le strade a pagamento.

La vignetta è disponibile anche in Italia, prima del confine, oppure online: https://evinjeta.dars.si/it. Le tariffe variano in relazione ai giorni e le targhe vengono lette in automatico.

Il consiglio di MyTravelMagazine:

Può essere interessante percorrere il percorso tra mare ed entroterra, che non richiede il pagamento del pedaggio.

Ottime sono anche le possibilità per la nautica da diporto: per navigare, se si arriva in Slovenia dall’Italia non ci sono formalità da espletare dato che si sta entrando in un Paese UE che aderisce alle norme che regolano la libera navigazione. Rispetto all’Italia differisce, però, la normativa per la registrazione dei natanti e per l’obbligo di patente nautica: si richiede che tutte le imbarcazioni oltre i 3 metri siano registrate (o con potenza del motore superiore a 3,7 kW), e si deve essere in possesso della patente nautica. Il gommone deve, inoltre, essere coperto da assicurazione valida per le acque slovene. L’importo totale della tassa di soggiorno slovena da versare presso la marina di Portorose è di 2,50 Euro. In conformità con le comuni norme nautiche, il gommone deve portare la bandiera italiana e quella slovena.

Documenti: Per entrare in Slovenia è obbligatorio avere con sé il passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio.

Le informazioni turistiche

Noleggio natanti:

oltre alla marina, www.portorose.si/it (sezione organizza la tua vacanza) e www.goportoroz.si.

Marina di Portorose: www.marinap.si/it – Cesta solinarjev 8, 6320 Portorose Tel. +386 5676 11 00

Informazioni turistiche:

Portorose e Pirano: www.portoroz.si/it (anche per Baia della luna)

Istria Slovena: Love Istria: www.loveistria.si/it

Sito generale: www.slovenia.info/it

Cosa ne pensate di questo nostro excursus in Istria Slovena? Qui abbiamo parlato della regione (con diversi consigli di viaggio e di food) e qui della Pasqua in Slovenia.

(S.R.)

@mytravelmagazine 2023

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